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È merito di Walter Benjamin aver riconsegnato al dibattito critico novecentesco "La finestra d'angolo del cugino" (1822), uno degli ultimi racconti di Ernst Theodor Amadeus Hoffmann. I due cugini che si affacciano da una finestra d'angolo sulla piazza del mercato di Berlino, dialogando tra di loro mettono in scena un magnifico racconto sulla visione, anzi sulla molteplicità dei significati che può avere una stessa immagine: la realtà che i due cugini vedono dalla finestra, le immagini che questa realtà evoca in loro, i ricordi che emergono, le fantasie che la vista della piazza crea dentro di loro. Nella "Finestra d'angolo del cugino" nasce quel tipo di racconto che diventerà molto diffuso nella letteratura novecentesca, tutto giocato tra interno ed esterno, tra realtà e immaginazione, tra nascondere e mostrare.